Sono in arrivo nuovi aumenti su tutte le bollette che emetterà il Comune di
Cellole!
Nell’anno 2011 oltre cento utenti del servizio idrico del Comune di Cellole
impugnavano dinanzi ai Giudici di Pace di Sessa Aurunca le bollette dell’acqua
per l’anno 2010, calcolate a forfait, in misura uguale per tutti attribuendo
per ogni utenza il consumo di 150 metri cubi d’acqua.I ricorrenti contestavano
l’addebito fornendo l’indicazione dei propri consumi rilevati a mezzo di
contatori installati a proprie spese su indicazione fornita TRE anni prima
dallo stesso Comune. I consumi rilevati risultavano sensibilmente inferiori a
quelli richiesti, specie per quelle abitazioni del litorale abitate solo per
brevi periodi estivi.
Successivamente alla proposizione dei primi ricorsi il Comune diffondeva sul
sito ufficiale il modello di autolettura sul quale l’utente avrebbe indicato la
marca e la matricola del proprio contatore ed il consumo annuale effettuato nel
corso dell’anno 2011 . Dunque nel 2012 vengono emesse le bollette acqua per
l’anno 2011 con lo stesso criterio forfettario, cioè senza tener conto del
consumo effettivo, con la sola differenza che chi ha comunicato l’autolettura
ha avuto uno sconto di 30 metri cubi d’acqua, senza comunque considerare i dati
comunicati.Anche le bollette acqua 2011 sono state impugnate. In questi giorni
arrivano le bollette acqua 2012 determinate con lo stesso criterio illegittimo
del corrispettivo deciso arbitrariamente dal Comune, che prescinde
completamente dal controllo del consumo effettivo della singola utenza.

Da circa un mese il Comune ha notizia delle prime 90 sentenze emesse dai
Giudici di Pace di Sessa Aurunca nei confronti del Comune di Cellole, i quali
, in conformità all’orientamento giurisprudenziale più volte manifestato dai
Tribunali italiani e dalla Suprema Corte di Cassazione hanno sancito
l’illegittimità dell’addebito per consumo presuntivo ed hanno annullato i
provvedimenti relativi al canone oggetto di impugnazione.

il contenuto delle sentenze emesse non è certo innovativo, essendo conforme
alla normativa ed alla giurisprudenza vigenti, che vietano l’addebito su
consumo presuntivo.

Il Comune di Cellole, nonostante le sconfitte legali subite da tanti anni in
materia di canone acqua, si rifiuta di adeguare gli importi richiesti alla
legge e preferisce sostenere i costi non solo di tutti i giudizi già pendenti
ma pensa “bene” di proporre appello avverso le sentenze emesse ultimamente,
sostenendo i costi degli avvocati incaricati e delle iscrizioni a ruolo degli
appelli, con la segreta speranza che gli altri cittadini continuino a pagare le
bollette in corso di lievitazione … per far fronte a tali spese ,prodotte
dall’ostinazione a rifiutare i pagamenti dei consumi corrispondenti ai costi
proposti dagli utenti.!!